venerdì 18 marzo 2011

MOBILITA' NAZIONALE: Il grido di chi vuol tornare !!! Pubblichiamo integralmente un commento, amaro ma toccante, pervenutoci su uno dei post che annunciano la mobilità nazionale.

Vorrei tornare nella mia amata Sicilia oltre che per evitare il divorzio da mia moglie per permettere a mia figlia di crescere con la sua gente e assieme ai suoi cuginetti. Avevo promesso a mia moglie, quando ho firmato il contratto a Roma, che saremmo tornati in Sicilia dopo un paio d'anni ma ne sono già passati tre e nienti si muove ancora. Da aggiungere che ho lavorato in poste italiane la prima volta con contratto a tempo nel lontano 1992 e solo con l'avvocato prima e poi la conciliazione sono riuscito ad ottenere quello che aspettavo da 16 anni: l'assunzione. Adesso aspetto di poter lavorare nella mia terra e poter spendere il mio stipendio nei negozi dei miei conterranei senza più contribuire all'arricchimento del Nord-Est dova in certi casi non siamo neanche ben visti a parte quando ogni primo del mese paghiamo 550,00 euro per l'affitto di un bilocale. Dove sono i sindacati? Chi ci tutela? Devo nuovamente dare mandato ad un avvocato per sciogliere questa matassa o i sindacalisti . siciliani senza distinzione di colore e appartenenza lotteranno perché la nostra forza lavorativa venga sfruttata per contribuire (anche nel piccolo) all'economia della nostra Regione? Da un amareggiato che dopo 20 anni continua la sua gavetta. A che pro? Grazie per lo sfogo e cercate di smuovere qualcosa.
Anonimo

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