martedì 4 gennaio 2011

Editoriale:----- 2011 ------ Se questo è l'inizio........

Sono passati appena due giorni dall'inizio del nuovo anno di lavoro 2011 e qualche responsabile aziendale, sembra incredibile, comincia  a lanciare i primi segnali di nervosismo da psicanalisi applicata.
Da venerdì 7 Gennaio i lavoratori siciliani inizieranno a manifestare il loro pensiero sulla attuale gestione aziendale, nella nostra regione, con lo sciopero di tutte le prestazioni straordinarie che, se attuato pienamente, darebbe a tutti, opinione pubblica compresa, contezza della drammaticità in cui versano non solo gli uffici postali ma tutti i presidi operativi della filiera postale.
Ma, oggi 4 Gennaio,  qualcuno si mette a pensare, gridando, perché non si raggiungono i tempi di attesa e perché non si fa produzione, con il coraggio finanche di snocciolare i numeri del pochissimo personale presente in trincea, numeri che, se analizzati da qualsiasi mente in condizione di serena razionalità, da soli danno ogni e qualsiasi risposta a recriminazioni inconcepibili.
Non comincia bene il nuovo anno, gli auspici non sono i migliori, soprattutto se qualcuno continua a pensare al di fuori di qualsiasi concetto di realtà, rifugiandosi nella fantasia di una ricerca di numeri impossibili da raggiungere.
Per quanto ci riguarda faremo la nostra parte, come al solito, guardando agli interessi dei lavoratori e al loro diritto di lavorare in serenità, serenità rafforzata dalla consapevolezza di possedere quella dignità e quel senso del dovere ampiamente dimostrati nel decennio appena trascorso, che nessuno può permettersi di dimenticare con tanta irragionevole facilità.
Le motivazioni, alla base dell'agitazione sindacale, sono chiarissime e tutte condivisibili e l'azienda non può e non deve permettersi di snobbare il malessere del motore che muove la grande macchina produttiva che ha prodotto 10 anni di utili finanziari.
Un perseverare in un atteggiamento di sufficienza e sottovalutazione rischia di produrre danni irreversibili che non possono essere auspicati da nessuna delle parti in causa, soprattutto in un momento così particolare che coincide con la liberalizzazione  del mercato postale, svolta storica epocale che esige invece una coesione ancora più forte tra tutte le componenti aziendali per respingere e vincere la sfida che il Mercato, quello con la M maiuscola, impone.
Ci auguriamo quindi che i vertici aziendali competenti, anche ai più alti livelli, raccolgano l'invito e,  scommettendo sulle persone, abbiano il coraggio di dare risposte concrete e immediate alle giuste richieste delle parti sociali per continuare nel cammino di crescita che Poste Italiane merita di perseguire per il bene dei suoi lavoratori e per l'interesse superiore della crescita dell'azienda Italia.

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