mercoledì 25 gennaio 2012

ULTIMORA- ESODATI POSTE ITALIANE: Ancora non ci siamo, troppi esclusi dai provvedimenti governativi. Speriamo che il Senato, anche in extremis, trovi una soluzione giusta ed equa per salvare migliaia di famiglie dal rischio della povertà.


Sciolto il nodo della copertura della modifica alla riforma delle pensioni.
È stato così sciolto il nodo della copertura degli emendamenti sulle pensioni in favore dei lavoratori esodati e precoci. La nuova formulazione dell'emendamento approvata dalle commissioni prevede la copertura attraverso la variazione dei prezzi di vendita dei tabacchi lavorati. La precedente versione, contenuta nel testo che era approdato in Aula, prevedeva invece che la copertura arrivasse dall'aumento delle aliquote previdenziali per i lavoratori autonomi. 

Cambia la norma sugli esodati: ristretta la platea 
Il nuovo testo restringe però, la platea dei lavoratori esodati interessati, di quelli cioè che avevano accettato di lasciare l'azienda in crisi pensando di poter andare in pensione entro pochi mesi, mentre la riforma previdenziale li lascia ora senza pensione e senza lavoro. La scorsa settimana avevano approvato un emendamento secondo cui avrebbero beneficiato delle vecchie regole i lavoratori che avevano sottoscritto un accordo per uscire dall'azienda prima del varo del decreto, cioè il 4 dicembre scorso, anche se poi si sono dimessi successivamente o stanno per dimettersi. La nuova versione prevede invece che potranno ricorrere alle vecchie norme previdenziali solo i lavoratori effettivamente usciti dalle proprie aziende entro il 31 dicembre scorso.
COSA CAMBIA PER I PENSIONANDI - Per quel che riguarda gli «esodati», se il licenziamento sulla base di «elementi certi ed oggettivi» si è verificato prima del 31 dicembre 2011 viene riconosciuto l'accesso alla pensione in base al vecchio regime. Il lavoratore deve però anche aver maturato i requisiti che, «in base alla previgente disciplina pensionistica, avrebbero comportato il conseguimento del trattamento medesimo entro un periodo non superiore a 24 mesi» dall'entrata in vigore del nuovo regime pensionistico.

Da Corriere.it del 26/01/2012

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